giovedì

Su Todorov e Spinelli. Segnalibri

Al secolo da poco concluso, il Novecento, e ai passaggi più dolorosi per la storia umana è dedicato il libro di TZVETAN TODOROV: "MEMORIA DEL MALE, TENTAZIONE DEL BENE. INCHIESTA SU UN SECOLO TRAGICO" (Garzanti, 402 pagine, 19,63 euro, 38.000 lire), un saggio documentario dal fine ultimo di insegnare un uso corretto e positivo della memoria. Il secolo appena trascorso, infatti, ha fatto affiorare alcuni degli aspetti peggiori dell'essere umano che si sono concretizzati in forme di sterminio di massa programmate dagli stessi Stati. L'affermazione del totalitarismo nelle sue due opposte varianti, il nazismo e il comunismo, ha inferto cicatrici profonde nella storia dello sviluppo umano, cicatrici che devono rimanere visibili, come traccia di un male che si deve debellare. Se tuttavia nella memoria del Novecento rimangono tristemente segnati i lager e i gulag, emergono anche fulgide figure che hanno illuminato quest'epoca oscura con il loro esempio e i loro scritti: si tratta di figure come Vasilij Grossman, Margarete Buber-Neumann, David Rousset, Primo levi o Romain Gary. La memoria del male del nostro passato più prossimo, non deve essere sterile recriminazione, ma deve accompagnarsi alla tentazione del bene innescata dall'imitazione di alcune figure che portarono luce in un secolo buio.

Ancora al buon uso della memoria è dedicato il libro di BARBARA SPINELLI, dal titolo "IL SONNO DELLA MEMORIA. L'EUROPA DEI TOTALITARISMI" (Mondadori, 420 pagine, 18,59 euro, 36.000 lire), per capire e ricordare meglio la nostra storia più prossima. "Siamo nani che camminano sulle spalle di giganti", ma evidentemente il sollevarci sulle spalle dei giganti, i nostri avi e la loro storia, la loro esperienza ancora non vale a illuminare lo sguardo miope dell'uomo. Barbara Spinelli, ha infatti osservato come le rievocazioni e i mea culpa si siano sono moltiplicati e intensificati in Europa tra gli anni Novanta e il Duemila, ma più la memoria del passato recente veniva evocata, più si ossificava fino a divenire sterile, sino addirittura a negarla, a minimizzarla. Si è accresciuto sempre più il divario tra le meditazioni sul passato e la capacità di agire di conseguenza. L'autrice riporta alcuni esempi concreti del riaffacciarsi di segnali storici del passato: i conflitti balcanici e le stragi di Milosevic sottovalutate per anni; il dopo guerra fredda nei paesi dell'Est; la Germania all'indomani dell'unificazione; l'Italia e la mancata maturazione civile a seguito di Tangentopoli, ma anche le scarse riflessioni sull'esperienza comunista e il terrorismo rosso; l'Austria di Haider e le facili amnesie; il destino d'Israele - frammento d'Europa incastonato tragicamente in Palestina - diviso tra le virtù e le malattie dell'ebraismo. La storia sembra dunque ripetersi ciclicamente e l'uomo appare immobilizzato nel facile culto della memoria, piuttosto che spronato ad agire dalla coscienza consapevole e responsabile del passato.

Barbara Spinelli
"Il sonno della memoria. L'europa dei totalitarismi".
L’autrice è molto aspra verso gli eredi dei totalitarismi novecenteschi che tendono ad autoassolversi in nome di un malinteso storicismo. Prende di mira la persistente sottovalutazione dei crimini comunisti, che impedisce alla Russia di liberarsi dall’ombra di Stalin, come il cinico utilizzo delle pulsioni xenofobe, in un quadro di deliberata rimozione del passato nazista, praticato da Jörg Haider e dai suoi emuli.

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